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9 dicembre 2014

Il colore delle foglie d'autunno: chiome tinte, alberi snob e insetti voraci

La natura non difetta certo di fantasia: basti pensare a quante forme e colori diversi hanno i fiori e i frutti. Eppure le foglie, tranne in pochi casi, sono sempre dello stesso colore: verdi – perché verde è la clorofilla, una molecola molto abbondante nelle foglie e fondamentale per la loro funzione.

La clorofilla deve proprio aver avuto un buon motivo per scegliere questo colore, visto che non ha mai pensato di cambiarlo, nonostante abbia avuto miliardi di anni di evoluzione a disposizione. Quale sia questo motivo, tuttavia, non è chiaro.


10 luglio 2014

Abbronzatura a tutti i costi? Raggi UV e tumori della pelle (#biocomichexAIRC)

I raggi ultravioletti (o UV) emessi dal sole sono dannosi per la nostra pelle, perché possono interagire con il nostro DNA. Due delle quattro basi che compongono il DNA, infatti, hanno una struttura che sembra fatta apposta per assorbire i raggi UV.
AIRC melanoma cancro vignetta Iacopo Leardini
Vignetta di Iacopo Leardini
La nostra pelle, tuttavia, non è del tutto indifesa: a proteggerla dai raggi UV ci pensa la melanina.
In condizioni normali, i melanociti che si trovano sparpagliati all’interno della pelle producono una quantità relativamente bassa di melanina.
Quando il DNA delle cellule della pelle esposte al sole inizia a riempirsi di basi danneggiate, i melanociti incrementano la produzione di melanina e la distribuiscono alle cellule adiacenti (che la utilizzano come schermo per proteggere il proprio DNA).
Di conseguenza, la pelle si scurisce, cioè si abbronza.

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4 maggio 2013

Un mondo a RNA

ReNAto era incapace di riprodursi.
La cosa lo tormentava.
Aveva raggiunto una certa posizione, nel mondo primordiale. Primordiale... lo si chiama così adesso, vedendo come sono cambiate le cose negli ultimi miliardi di anni, ma a quei tempi sembrava abbastanza moderno ed evoluto, e non si stava poi così male. Forse ci si sentiva solo un po' spersi, perduti in quegli oceani immensi e scarsamente popolati.

ReNAto si era fatto da solo, senza nessun aiuto e nessuna raccomandazione. All'inizio vagava come una molecola sbandata, senza un progetto. Poi però iniziò a capire che le opportunità per crescere c'erano ed erano tante, e fu così che diventò imprenditore. Pezzo a pezzo, costruì la sua fortuna. E a ogni pezzo che acquisiva cresceva, anche fisicamente: il suo corpo cresceva.
Ma, ottenuto il successo, ReNAto si trovò a chiedersi cosa ne avrebbe fatto. Con chi l'avrebbe condiviso? Fu allora che gli nacque un desiderio, come una strana nostalgia per qualcosa a cui nessuno aveva mai pensato prima: la paternità. Avrebbe voluto un figlio a cui insegnare quello che aveva imparato, che non andasse perduto.

21 dicembre 2012

La catastrofe dell'ossigeno e i radicali liberi

Alle origini della vita, miliardi di anni fa, i primi microorganismi si arrangiavano, nutrendosi di quello che trovavano: un po' di zuccheri, qualche acido, cose che si erano formate nei primi caotici anni della Terra. Ma era poca roba, e la rapida crescita demografica portò ben presto i batteri a mangiarsi quasi tutte le limitate risorse del pianeta. La vita, ancora così giovane, rischiava già di morire.

2 dicembre 2012

Gli occhi azzurri e la selezione sessuale

L'uomo sapiens (come si è modestamente definito) è nato in Africa, ed è nato africano: nero di pelle, di occhi e di capelli. Finché è rimasto ai tropici, era perfetto così: l'adattamento naturale all'impietoso sole africano. Ma quando, probabilmente a causa della malsana irrequietezza che caratterizza la nostra specie, si spinse verso l'Asia e da lì in tutto il mondo, si trovò di fronte a condizioni ambientali che con quelle africane non avevano nulla a che fare. Alcuni fortunati si ritrovarono sulle sponde del tiepido Mediterraneo, mentre altri finirono (sullo slancio dell'inseguimento di un mammut o per masochistica scelta) nelle terre del nord oppresse da nubi basse, grigie foschie e infiniti ghiacci. Sistematisi a queste latitudini, gli uomini iniziarono lentamente a scolorire, ricapitolando in chiave evolutiva la vita di Michael Jackson. Nel loro caso però c'erano delle buone ragioni per cambiare pelle: la necessità di catturare al meglio la poca luce solare per produrre vitamina D, bilanciata da un pericolo molto ridotto di scottature e tumori alla pelle. Dai poli all'equatore si svilupparono così tutti i colori degli uomini, un vero e proprio boom di biodiversità. Ma qualcosa tra caucasici, africani, barbari e berberi ancora mancava: gli occhi azzurri.

27 agosto 2012

L'origine della vita: i primi amminoacidi nel brodo primordiale

Un giorno, ai tempi del brodo primordiale, faceva brutto tempo. Faceva sempre brutto tempo, a quei tempi: tuoni, fulmini e nuvolacce rosse piene di metano da non poter respirare. Certo è vero che di respirare ancora non si parlava, visto che non c'era ossigeno, e a dire il vero non c'era neanche chi volesse respirare. Insomma, era veramente una tristezza. E poi non succedeva mai niente, solo tempeste e i vulcani che eruttavano, e c'era sempre un gran boato che sembrava di essere allo stadio quando segnano. Però quel giorno qualcosa successe, qualcosa apparentemente senza importanza ma che doveva cambiare la sorte dell'intero pianeta...